“La visita a HIT Show di Matteo Salvini per annunciare che la nuova legge sulla legittima difesa sarà approvata a marzo e la sua presenza agli stand per imbracciare armi da fuoco, non sono certo un atto responsabile da ministro dell’Interno, bensì rappresentano l’esercizio promozionale del leader di un partito e costituiscono un’indicazione – nemmeno tanto celata– di voto in vista delle prossime elezioni europee”. Rete Disarmo e l’Osservatorio permanente sulle armi leggere (Opal) di Brescia hanno commentato così la fiera che si è svolta a Vicenza, nei giorni scorsi, a poche ore dalla chiusura degli stand.
Secondo le due organizzazioni le azioni compiute da Salvini “risultano gravissime e contrarie al ruolo istituzionale che ricopre soprattutto le sue dichiarazioni volte ad assecondare, se non ad incentivare, le pulsioni di ‘difesa fai da te’ da parte dei cittadini: in qualità di ministro dovrebbe invece assicurare che la difesa dei cittadini sia esercitata dagli organi preposti e informare correttamente la popolazione riguardo alla minaccia che le armi, anche quelle legalmente detenute da privati cittadini, rappresentano per la sicurezza e l’incolumità di tutti, in particolare dei familiari e conviventi”.
Rete Disarmo e Opal: “Hit show, la fiera della propaganda per le armi”
Rete Disarmo e Opal hanno criticato con chiarezza lo scopo della fiera, in quanto questa “edizione non solo conferma le nostre previsioni, ma evidenzia in modo inequivocabile i reali obiettivi degli organizzatori: fare dell’evento fieristico HIT Show il luogo privilegiato per propagandare iniziative di chiara rilevanza politica per favorire proposte legislative di tipo privatistico e securitario con l’utilizzo delle armi da parte dei cittadini”.
L’appello agli amministratori di Vicenza e Rimini di Rete Disarmo e Opal
Nel loro bilancio, Rete Disarmo e Opal hanno ribadito le critiche alle amministrazioni di Vicenza e Rimini, rivolgendosi ai due sindaci, Andrea Gnassi e Francesco Rucco. Nel dettaglio viene chiesta chiarezza riguardo alla natura manifestazione che dovrebbe essere esclusivamente “dedicata alla caccia, al tiro sportivo e all’outdoor”. Ma per fare davvero questo bisogna escludere “l’esposizione di armi e strumenti non conformi a questi settori (armi da difesa personale, per corpi di polizia e di sicurezza pubblica e privata, armi da guerra ad uso collezionistico, ecc.), vietando ogni tipo di attività a iniziative di rilevanza politica (raccolte di firme per petizioni o campagne di qualsiasi genere e attività ad esse inerenti), proibendo l’esposizione di materiali pubblicitari per formazioni di tipo paramilitare e mercenario e vietando l’accesso agli spazi espositivi di armi a persone che non abbiano compiuto la maggiore età anche se accompagnate”.