Se il mese scorso si è tolta la vita una soldatessa a Roma, questo mese, il 6 gennaio un maresciallo dei Carabinieri di 49 anni si è tolto la vita con l’arma d’ordinanza nei boschi di Cavazzo Carnico. A trovare il corpo sono stati i colleghi. A fine mese invece, il 29 gennaio un poliziotto di 56 anni,si è suicidato in questura con la pistola di ordinanza.
Questo mese vede poi tre suicidi e due casi di omicidio-suicidio: il 7 gennaio a Pissignano un uomo di 50 anni si è ucciso con un colpo di pistola. Immediato l’intervento dei Carabinieri che hanno avviato le indagini e i rilievi di rito.
Il 13 gennaio nelle campagne di Acate, provincia di Ragusa, un ragazzo di 17 anni, si è tolto la vita con l’arma da fuoco detenuta dai genitori.
A Baschi il 23 gennaio, un ragazzo di 26 anni si è suicidato all’interno di un palazzo in costruzione sparandosi con un fucile regolarmente detenuto.
A Carcare il 21 gennaio un uomo di 70 anni, dopo aver lasciato un biglietto di scuse alla figlia, ha ucciso la madre 95enne malata di Alzheimer e si è in seguito suicidato. Altro caso di omicidio-suicidio il 31 gennaio a Mussomeli, in Sicilia, dove un uomo di 27 anni ha ucciso la compagna di 48 anni e la figlia di lei con una pistola regolarmente detenuta. Dopodiché, si è suicidato con la stessa arma.
Il primo mese dell’anno però non manca di casi di minacce e omicidi.
Il 7 gennaio a Ferrito Antonino Bellamonte, 74 anni, a seguito di una lite per dissidi di vicinato e confini di terreni, ha aggredito i suoi tre fratelli sparando alcuni colpi di arma da fuoco. Nella sparatoria ha colpito mortalmente uno degli uomini, morto sul colpo.
Il 9 gennaio a Formia un uomo di 64 anni, a seguito di forti contrasti legati ad un’eredità, ha ucciso a colpi di pistola la cugina e il marito. L’uomo ha poi usato la stessa arma per togliersi la vita. Inutili i soccorsi da parte dei sanitari del 118 che hanno potuto solo constatare i decessi delle tre persone.
Il 10 gennaio a Ostuni il 54enne Francesco Semeraro è stato arrestato per aver ucciso la moglie con un colpo di pistola il giorno prima. Secondo la versione dei fatti dell’uomo, mentre questo puliva l’arma, regolarmente detenuta, avrebbe fatto partire un colpo accidentale, ferendo gravemente la moglie. La donna è successivamente deceduta in ospedale.
Il 16 gennaio a Marsciano un 39enne ha imbracciato un fucile regolarmente detenuto e ha sparato prima in pieno volto alla sorella, ferendola gravemente, e in seguito alle gambe del fidanzato della donna. Il 39enne è stato arrestato dai Carabinieri, avvertiti dal fidanzato della donna e risulta indagato con l’accusa di tentato omicidio.
A Ferrara il 21 gennaio un 58enne, durante un diverbio in strada con un corriere, ha estratto una pistola e ha intimido l’uomo che, sentendosi minacciato e impaurito, ha chiamato il 113. Le Forze dell’Ordine hanno rintracciato e denunciato l’uomo in stato di libertà con l’accusa di minacce aggravate e hanno sequestrato l’arma regolarmente detenuta. A scopo cautelativo sono state sequestrate anche altre 20 armi custodite nell’abitazione del 58enne.
La stagione di caccia ancora non si è conclusa: continuano a verificarsi gravi incidenti venatori dettati principalmente dalla negligenza dei cacciatori stessi.
Il primo gennaio a Bari un cacciatore di 58 anni, durante una battuta di caccia in solitaria, si è accidentalmente sparato a un piede con il proprio fucile. L’uomo è riuscito a chiamare i suoi familiari che hanno a loro volta allertato i soccorsi.
Il giorno successivo a Marignano un cacciatore, durante una battuta di caccia al cinghiale, è rimasto ferito gravemente all’arteria femorale a causa di un colpo di fucile sparato da ignoti. Immediato l’intervento dei compagni di caccia che hanno fermato l’emorragia e sono riusciti a portare l’uomo al Pronto Soccorso.
Il 5 gennaio a Gallura Andrea Altea, assessore al turismo del comune, è morto sul colpo durante una battuta di caccia al cinghiale a causa di un colpo di fucile di rimbalzo sparato da ignoti.
Il 10 gennaio a Bagnolo San Vito un uomo di 66 anni, durante una battuta di caccia alla volpe, è stato ferito mortalmente da un colpo di fucile sparato erroneamente dal compagno di caccia. Inutili i soccorsi. Stessa dinamica per l’incidente del 26 gennaio avvenuto nelle campagne di Sant’Andrea Frius, dove un uomo di 33 annni è rimasto ferito da un colpo esploso per essore da un altro cacciatore. Anche per lui i soccorsi si sono rivelati inutili.
Il 12 gennaio a Vibo Valentia un giovanissimo maresciallo della guardia di finanza, è rimasto ferito mortalmente alla clavicola durante una battuta di caccia a causa di un colpo sparato da ignoti.
A Cisterna il 15 gennaio un uomo di 56 anni, durante una battuta di caccia in solitaria, si è per sbaglio sparato un colpo di fucile al piede, causando la perdita di tre dita. La Polizia ha revocato il porto d’armi all’uomo e lo ha denunciato per mancato rispetto delle norme di sicurezza sulla custodia del fucile.
Il 21 gennaio nei boschi nei dintorni di Torino, un uomo di 57 anni è rimasto ferito a causa dell’esplosione della canna del proprio fucile da caccia.
Il 27 gennaio a Burcei un ragazzo di 21 anni, durante una battuta di caccia al cinghiale con il padre, nel tentativo di scavalcare una recinzione ha inavvertitamente fatto partire un colpo dal suo fucile che lo ha ferito alla spalla sinistra. Il ragazzo è stato trasportato in ospedale ed è stato ricoverato in ortopedia in condizioni non gravi. Nello stesso giorno a Murlo un cacciatore di 76 anni, durante una battuta di caccia al cinghiale, è rimasto ferito all’addome a causa di un colpo di fucile esploso accidentalmente da un compagno di caccia di 74 anni.