Le armi dell’estrema destra, vendetta, violenza sulle donne: cosa è successo nell’ultimo mese

Le armi dell’estrema destra, vendetta, violenza sulle donne: cosa è successo nell’ultimo mese

Le armi non vanno in vacanza. Il mese di luglio lo vediamo costellato di violenza sulle donne, tentati omicidi e due sparatorie negli Stati Uniti, che ben chiariscono quello che temiamo: un paese dove l’accesso alle armi è troppo semplice e troppo poco controllato e di cui le conseguenze le pagano gli innocenti.

Il 2 luglio a Latina, a seguito di una discussione, un uomo ha minacciato di morte la moglie e la figlia con un fucile regolarmente detenuto. I poliziotti hanno perquisito l’appartamento rinvenendo cinque fucili di proprietà dell’uomo e regolarmente detenuti. Le armi sono state sequestrate in via cautelativa e l’uomo è stato portato in questura per accertamenti.

Il 3 luglio a Cuneo, un commerciante di 57 anni è stato ucciso da due colpi di pistola alla testa e al torace mentre si trovava nel suo negozio. L’assassino, un uomo di 65 anni di Mondovi, dopo l’omicidio ha rivolto l’arma verso di sé, suicidandosi con un colpo di pistola alla tempiaSecondo la ricostruzione, alla base del gesto ci sarebbe una vendetta per soldi.

Alle 19:30 del 6 luglio  in provincia di Milano, un imprenditore di 56 anni, a seguito di un furto subito all’interno della sua azienda, ha rintracciato grazie alle telecamere di sorveglianza il furgoncino dei ladri e vi ha sparato colpi, mettendo in fuga i ladri, che hanno abbandonato la vettura con la refurtiva. I Carabinieri hanno avviato gli accertamenti necessari per valutare se l’uomo si è tenuto all’interno dei confini della legittima difesa mentre l’arma, legalmente detenuta per fini sportivi è stata sequestratta in via cautelativi.

Il 13 luglio a Savona, durante una serata di karaoke, un uomo di 48 anni ha sparato più di cinque colpi di pistola tra la folla uccidendo la ex moglie e ferendo altre due donne. Sul posto sono intervenuti prontamente i carabinieri e le ambulanze mentre l’uomo ha fatto perdere le sue tracce. l’uomo si è costituito da solo due giorni dopo l’omicidio.

Il 15 luglio, a seguito di un’indagine della Digos di Torino, sono state sequestrate in varie città del Nord Italia numerose armi da guerra detenute illegalmente da soggetti che orbitano in gruppi di estrema destra. Tra i vari armamenti era presente anche un missile aria-aria, perfettamente funzionante. Tra gli arresti scattati spiccano i nomi di: Fabio Del Bergiolo, 50 anni, ex ispettore antifrode delle dogane che nel 2001 si era candidato al Senato, per Forza Nuova, nel collegio di Gallarate (Varese), lo svizzero Alessandro Monti, 42 anni, e l’italiano Fabio Bernardi, 51 anni.

Il 20 Luglio a Eboli presso un poligono di tiro un ragazzo di 22 anni ha noleggiato una tra le armi disponibili si è suicidato sotto gli occhi dei presenti sparandosi in bocca. Secondo le ricostruzioni il gesto è riconducibile ad una crisi depressiva.

Il 24 Luglio a Latina, un uomo si è accidentalmente ferito all’addome mentre caricava il proprio fucile da caccia . L’uomo trasportato all’Ospedale “Santa Maria Goretti” è in condizioni gravi ma non in pericolo di vita.

Il 25 luglio ad Ardea un 71enne, a seguito di un litigio familiare, ha sparato al figlio di 38 anni, ferendolo. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine che hanno sequestrato l’arma, regolarmente detenuta, e hanno arrestato l’uomo con l’accusa di tentato omicidio.

Il 30 luglio a Padova un uomo di 46 anni, proveniente dallo Sri Lanka, armato di fucile da caccia ha raggiunto l’abitazione dove la figlia lavorava e ha sparato due colpi, ferendola al volto e ad un braccio. A successivamente rivolto l’arma verso di sé per cercare di ricorrere al suicidio ma in realtà ferendosi al volto. Si è quindi procurato una corda per  impiccarsi, ma l’intervento dei soccorsi e delle Forze dell’Ordine gli hanno impedito di portare a termine il gesto. Padre e figlia sono stati portati all’ospedale di Padova in gravi condizioni. Il fucile utilizzato è regolarmente detenuto ma rubato dall’abitazione dove l’uomo lavorava come collaboratore domestico.

Concludiamo la rassegna con le due sparatorie avvenute negli Stati Uniti citate all’inizio, che contano un totale di 26 feriti e 5 morti. Mentre della prima non se ne conosce il movente, nel secondo caso l’assassino è un ragazzo suprematista bianco: un chiaro esempio di terrorismo ma che, in quanto la pelle del terrorista è bianca, non viene identificato come tale.

Il 27 luglio a New York in un parco ad est di Brooklyn durante una festa, due uomini armati hanno sparato sulla folla uccidendo un uomo di 38 anni e ferendo undici persone, tra le quali un bambino. Nonostante i molti poliziotti dispiegati a controllo dell’evento, gli uomini sono riusciti a scappare subito dopo la sparatoria, abbandonando le armi utilizzate.

Il 28 luglio in California, durante lo svolgimento del festival dell’aglio di Gilroy, il 19enne Santino William Legan di origini italo-iraniane e suprematista bianco ha imbracciato un fucile d’assalto e ha fatto fuoco in mezzo alla folla uccidendo quattro persone, tra cui un bambino di sei anni, e ferendone almeno altre quindici. Immediato l’intervento della polizia, che ha ucciso il killer. Secondo le ricostruzioni, l’assassino è riuscito a entrare tagliando la recinzione e conseguentemente eludendo i controlli. In base alle testimonianze, la polizia sospetta di un secondo uomo che potrebbe aver aiutato il killer a compiere il gesto.

 

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