L’ultimo mese dell’estate vede sei casi di suicidio e tanti litigi degenerati in minacce, violenza, spari. Incontriamo persone accecate dalla gelosia, depresse, o semplicemente con una salute mentale instabile che imbracciano pistole o fucili e sparano. Le armi rimangono un problema per il nostro paese che, nel silenzio dei media, continuano a mietere vittime.
Nella mattinata dell’1 agosto a Capodacqua di Assisi un settantenne ha commesso il suicidio utilizzando l’arma detenuta in qualità di cacciatore. Immediato l’intervento dei soccorsi e delle forze dell’ordine che stanno indagando sul caso per ricostruire le motivazioni del gesto.
Un altro suicidio si è realizzato il giorno successivo a Cesena: un uomo di 63 anni si è sparato all’interno della propria villa con la propria arma. Immediato l’intervento della polizia, allertata dall’addetta delle pulizie della villa, che ha rinvenuto per prima il cadavere.
Ennesimo suicidio il 7 agosto a Pesaro, dove un uomo di 49 anni, tabaccaio di professione, si è tolto la vita con un’arma da fuoco regolarmente detenuta. A scoprire il cadavere una cliente entrata nella tabaccheria, ma i soccorsi da lei allertati non hanno potuto fare nulla.
L’8 agosto a Napoli, un 56enne incensurato è stato denunciato dai carabinieri per detenzione abusiva di munizioni e danneggiamento aggravato. La denuncia è scattata per via delle numerose lamentele dei cittadini, che nel mese di luglio hanno contestato danni agli infissi delle proprie abitazioni. Questi venivano provocati dall’uomo che, ogni volta che scattava l’allarme di casa, imbracciava il fucile sparando e inavvertitamente colpendo le case dei vicini. Le armi, tutte regolarmente detenute, sono state sequestrate dai carabinieri.
Nella serata del 9 agosto a Varese, a seguito di una lite per un parcheggio, un uomo ha sparato al vicino, ferendolo al braccio e al fianco. Immediato l’intervento delle Forze dell’Ordine e dell’ambulanza, allertati dai vicini di casa, che hanno disarmato l’aggressore e soccorso la vittima. Secondo le ricostruzioni, l’aggressore ha prima minacciato la vittima con un coltello da cucina e in seguito ha impugnato la pistola e fatto fuoco. L’arma è stata sequestrata e l’uomo è stato accusato di tentato omicidio.
Il 10 agosto a Romallo in Trentino, un caso di omicidio-suicidio. David Pancheri, di 45 anni, ha prima ucciso a colpi di pistola i propri genitori, per poi suicidarsi con la stessa arma. A ritrovare i corpi senza vita in casa sono stati i parenti delle vittime che hanno allertato immediatamente le Forze dell’Ordine che hanno avviato le indagini sull’accaduto. Dalle prime ricostruzioni l’arma utilizzata era regolarmente detenuta dal padre dell’uomo che era cacciatore e all’interno dell’abitazione sono state ritrovate altre diverse armi e munizioni.
L’11 agosto a Lodi, una guardia giurata ha ucciso con la pistola di ordinanza il cugino ventinovenne. Il gesto è stato provocato da una violenta lite tra i due, scoppiata a causa della gelosia verso una 17enne di origine romena, che aveva una relazione con la vittima. La ragazza è prima scappata in auto con l’aggressore, per poi farsi lasciare in una stazione di servizio dove, terrorizzata, ha avvertito le forze dell’ordine.
Un altro suicidio si è verificato ad Ancona il 14 agosto, dove un anziano di 79 anni, in preda alla depressione, si è sparato con un’arma regolarmente detenuta. A rinvenire il corpo è stata la moglie, che ha allertato immediatamente i soccorsi e le Forze dell’Ordine. Nello stesso giorno, un altro suicidio si è verificato a Pozzuoli, dove un uomo di 85 anni si è sparato con la propria pistola nel parcheggio dell’ospedale di Santa Maria delle Grazie.
Sempre il 14 agosto, a Reggio Emilia un uomo è stato denunciato per omessa custodia di armi nella propria abitazione. Dopo aver denunciato un furto nel proprio appartamento, i militari giunti sul posto hanno constatato che oltre ad alcuni preziosi, era stato rubato un fucile, il quale non era stato conservato secondo quanto previsto dalla legge, dando modo così ai malviventi di portarla via senza difficoltà.
Il 19 agosto a Como, un uomo di 68 anni, in seguito al divieto imposto dalle autorità divedere la figlia di nove anni, si è prima incatenato alla recinzione della struttura di accoglienza in cui risiedeva la bambina, per poi tentare di ricorrere al suicidio sparandosi con una pistola regolarmente detenuta. Le Forze dell’Ordine che hanno disarmato l’uomo e lo hanno arrestato.
Il 25 agosto a Cicciano un uomo, a seguito di una discussione in un bar, ha imbracciato una doppietta da caccia e ha sparato contro un altro cliente del bar, ferendolo alle gambe e ferendo anche un 30enne del tutto estraneo alla discussione. Immediate le indagini dei Carabinieri che hanno arrestato l’aggressore.
Il 27 agosto ad Arenzano, un operaio è stato arrestato per detenzione abusiva di arma comune da sparo e di munizioni e per minacce con arma da fuoco. A seguito di un litigio dell’uomo con altre due persone, i Carabinieri hanno perquisito la sua casa, trovando la pistola utilizzata per minacciare i due, con matricola regolare ma detenuta illegalmente, insieme a sette fucili da caccia legalmente detenuti. Tutte le armi sono state sequestrate in via cautelativa.
Il 28 agosto ad Aprilia, un pensionato di 75 anni, dopo aver fatto salire su un furgone due giovani prostitute e aver consumato un rapporto con loro, si è rifiutato di pagarle e le ha minacciate prima con un coltello e poi con un fucile regolarmente detenuto. Immediato l’intervento delle Forze dell’Ordine, allertate da una delle due ragazze, che hanno fermato e arrestato il pensionato. Nel furgone sono state trovate anche una pistola scaccia cani e due coltelli.
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