Ha ucciso la moglie e i suoi due figli, di 4 e 6 anni, con una pistola legalmente detenuta, con cui si è tolto la vita. Il bilancio delle stragi quotidiane a causa delle armi da fuoco subisce un drammatico aggiornamento. La tragedia, avvenuta a Paternò in provincia di Catania, è l’ennesima di un altro anno di sangue provocato dalla piaga delle armi.
Livesicilia racconta così la tragedia:
Il paese è ancora sotto choc per il triplice omicidio a colpi di arma da fuoco commesso questa mattina in via Libertà dal 35enne paternese Gianfranco Fallica che ha posto fine alla vita della moglie Vincenza Palumbo (34 anni) e dei due figli (di sei e quattro anni) prima di suicidarsi. Il medico legale dopo il sopralluogo ha confermato l’ipotesi dell’omicidio-suicidio. A fare il tragico ritrovamento è stato il padre della donna, allarmato dal fatto che non si erano fatti sentire. In possesso di una copia delle chiavi dell’appartamento è entrato in casa e ha fatto la tragica scoperta, ed ha avvisato i carabinieri. Secondo quanto si è appreso nell’appartamento è stata trovata una pistola calibro 22 che l’uomo deteneva regolarmente.
Ma anche in questo caso, di fronte alla morte di due bambini e una donna, e al suicidio di un uomo, nessuna voce istituzionale, nessuna parola sulla necessità di limitare il possesso di armi. Il fatto viene descritto come un caso di cronaca, uno dei tanti, un “dramma della gelosia” secondo la narrazione mainstream. Ignorando il problema sociale delle armi, che con il clima che si respira nel Paese rischia seriamente di aggravarsi. Tra inni alla libertà di sparare e alla possibilità di avere il doppio delle armi in casa.