Violenza sulle donne, legittima difesa. Cosa è successo nell’ultimo mese

Violenza sulle donne, legittima difesa. Cosa è successo nell’ultimo mese

Il primo aprile, in provincia di Enna, Filippo Marraro, dopo aver dato appuntamento alla ex moglie l’ha uccisa con un’arma da fuoco legalmente detenuta.  Si è successivamente costituito con una telefonata ai carabinieriDalle ricostruzioni è emerso che già in passato l’uomo si era reso responsabile di atti di violenza nei confronti della donna, la quale però non aveva mai sporto denuncia

Il 5 aprile ad Alghero un ragazzo di diciannove anni è stato trovato morto in una casa del centro storico. Il ragazzo è stato colpito da un colpo di pistola  tra il petto e il collo. Si sono rivelati vani i soccorsi del 118 e delle forze dell’ordine, allertate dai vicini che hanno udito delle urla dopo lo sparo. A seguito dell’accaduto la polizia ha fermato e interrogato il proprietario diciottenne della casa che ha ammesso di aver fatto partire il colpo anche se il movente del gesto non è stato ancora identificato. Dalle ricostruzioni il proiettile potrebbe essere partito non volontariamente mentre i ragazzi stavano maneggiando in modo incauto l’arma regolarmente detenuta.

Nella località di Pugliano, l’8 aprile, un uomo di 53 anni è stato raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco mortali. Secondo le ricostruzioni, il nipote dell’uomo avrebbe sparato alcuni colpi in seguito ad una lite per futili motivi. L’arma era regolarmente detenuta per uso sportivo.

Dalla finestra del primo piano di un’abitazione di Cava de’ Tirreni, il 9 aprile, un uomo di 87 anni ha sparato due colpi di fucile a vuoto, a scopo intimidatorio, in seguito ad alcuni dissidi di col vicino di casa. A casa dell’uomo è stata inoltre trovata una pistola priva di matricola.

Nella mattinata del 10 aprile, una poliziotta de L’Aquila di 45 anni si è suicidata con la pistola d’ordinanza dopo aver accompagnato i figli a scuola.

A Quartu, il 10 aprile, un uomo di 86 anni ha sparato alla moglie e si è successivamente tolto la vita con una pistola legalmente detenuta. La polizia ha trovato una lettera nell’abitazione lasciata dai due coniugi.

A Grottamare il 12 aprile un ventisettenne si è tolto la vita uccidendosi con la sua pistola regolarmente detenuta. Vani i soccorsi del 118 che hanno solamente potuto constatatarne il decesso. I militari hanno trovato un biglietto ma non si è ancora venuti a conoscenza del movente.

In provincia di Alessandria un uomo di 68 anni ha ucciso con un colpo di arma da fuoco il figlio, già noto alle forze dell’ordine per episodi di tossicodipendenza, a seguito dell’ennesima richiesta di denaro. L’uomo, con regolare porto d’armi, ha sparato diversi colpi con la propria arma prima di attirare l’attenzione dei vicini, che hanno chiamato le forze dell’ordine.

Il 15 aprile a Rondinara di Scandiano, Giampietro Guidotti ha ucciso in un bar con un colpo di pistola Giorgio Campani per via di alcune liti di vicinato e di confini di proprietà. L’uomo, che deteneva regolarmente l’arma, si è consegnato spontaneamente ai Carabinieri.

Il 15 aprile a Milano, un uomo all’interno della propria auto si è tolto la vita sparandosi un colpo d’arma. Trovato in fin di vita dai militari, è morto poco dopo l’arrivo dei soccorsi, che hanno solamente potuto constatare il decesso.

A Sesto San Giovanni, dopo il matrimonio di due adolescenti, è scoppiata una lite tra le famiglie, inizialmente sfociata in un’aggressione ai danni di  due donne. Durante il tragitto verso il pronto soccorso, l’auto è stata affiancata da quella dei parenti dello sposo. La lite è degenerata in quattro colpi di pistola. I militari giunti prontamente sul posto hanno fatto scattare una denuncia per tentato omicidio per due persone.

Il 19 aprile a Monterotondo, durante un furto in un’abitazione, un ragazzo di 16 anni è stato ferito da un colpo di pistola dal figlio del proprietario dell’abitazione. I complici del ladro hanno caricato in macchina il ragazzo e lo hanno lasciato al pronto Soccorso dell’Ospedale Gemelli dove è stato operato. I Carabinieri hanno prontamente avviato le indagini, interrogato il ragazzo  e sequestrato l’arma legalmente detenuta con cui è stato compiuto il fatto. Duri i commenti del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, che giustificano il gesto estremo e condannando apertamente il sedicenne. L’episodio è avvenuto poche ore dopo che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la nuova normativa sulla legittima difesa.

Il 20 aprile in un’abitazione a Lampedusa, al culmine di un litigio con un uomo armato di coltello, un padre ha sparato un colpo dal fucile legalmente detenuto ferendo accidentalmente il proprio figlio, che è stato trasportato prontamente all’ospedale di Palermo. 

A Ragusa, nella notte tra il 28 e il 29 aprile, un poliziotto in servizio ha ucciso la moglie e subito dopo si è suicidato con la propria pistola di ordinanza. Il fascicolo personale del poliziotto era pulito sia dal punto disciplinare che sanitario, non facendo pertanto presagire il gesto.

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