Arriva nelle mani degli agenti di Polizia un’arma pericolosa. Ancora di più per il fatto che si tratta di un modello già datato, senza alcune funzioni necessarie a fornire un adeguato controllo sul suo impiego. Il Taser fa il suo esordio nel pieno clima di voglia di armi che si respira nel governo e quindi privi delle adeguate tutele. Ma di cosa si tratta in sintesi? È una pistola elettrica che immobilizza i muscoli della persona colpita, facendola stramazzare a terra, attraverso scariche. Dopo la legittima difesa, e le armi da dare ai cittadini, ecco quindi una nuova frontiera armata di Matteo Salvini.
La pericolosità del Taser è messa nero su bianco anche nel vademecum, elaborato dalla Polizia, per chi la usa:
È indubbio che l’uso del Taser X2 presenti dei potenziali rischi per la salute dei soggetti colpiti. In quest’ottica si ritiene opportuno formulare alcune raccomandazioni.
Puntare l’arma contro il torace, per esempio, rischia di uccidere il soggetto colpito, causando un arresto cardiaco, come è avvenuto qualche anno fa all’ex calciatore, Dalian Atkinson.
Amnesty International è stata chiara sulle conseguenze dell’uso del Taser, fornendo cifre inquietanti sulle vittime della pistola elettrica:
Nel Nordamerica (Usa e Canada), dal 2001, il numero delle morti direttamente o indirettamente correlate alle taser è superiore al migliaio. Nel 90 per cento dei casi, le vittime erano disarmate. Gli studi medici a disposizione sono concordi nel ritenere che l’uso delle Taser abbia avuto conseguenze mortali su soggetti con disturbi cardiaci o le cui funzioni, nel momento in cui erano stati colpiti dalla Taser, erano compromesse da alcool o droga o, ancora, che erano sotto sforzo, ad esempio al termine di una colluttazione o di una corsa. Altro fattore di preoccupazione è la facilità con cui la Taser può rilasciare scariche multiple, che possono danneggiare anche irreversibilmente il cuore o il sistema respiratorio.
Vecchio Taser italiano
Come se non bastasse in Italia è approdato un modello tutt’altro che di ultima generazione. Le responsabilità sono bipartisan: tutto è cominciato con Angelino Alfano, che da ministro dell’Interno ha avviato la procedura per affidare l’arma immobilizzante alla polizia. All’epoca era stato annunciato come uno strumento valido da usare allo stadio, per arginare i problemi di violenza. Da allora è trascorso un bel po’ di tempo e all’attuale ministro, Matteo Salvini, non è parso vero di mettere in circolazione una nuova arma. Senza andare per il sottile e dare agli agenti un Taser più nuovo.
Spiega Thomas Mackinson, in un articolo pubblicato su Ilfattoquotidiano.it:
TaserX2, come gli altri modelli in commercio, ha una “scatola nera” incorporata che fornisce le registrazioni d’uso (data, ora e numero di colpi sparati). Tra gli optional c’era però la possibilità di aggiungere, a ulteriore garanzia dell’agente e del cittadino, una telecamera con registrazione automatica che non oggetto di sperimentazione e non è in dotazione. Eppure è la stessa azienda ad avvertire: “Le videocamere Axon ti consentono di ricostruire quanto accaduto e arrivare alla verità”, spiegando anche che “37 città importanti degli Stati Uniti hanno adottato le nostre videocamere e agenzie, piccole e grandi, hanno rilevato una diminuzione dell’88% dei reclami dopo aver indossato questi dispositivi”. Mai più senza. Ma non in Italia.
Date le premesse, insomma, il Taser, oltre a essere un rischio per l’incolumità dei soggetti colpiti, si configura come l’ennesimo strumento di questo governo armato. Una propaganda quantomai pericolosa.