L’ultimo mese dell’anno non ci risparmia incidenti con le armi legalmente detenute. molti casi di omicidio-suicidio, il gesto disperato di una militare a Roma e tanti incidenti venatori costellano il mese di dicembre.
Il 5 dicembre a Senigallia un uomo, a seguito di una lite con una vicina di casa, ha minacciato di spararle con il proprio fucile. La donna ha chiamato le Forze dell’ordine che hanno sequestrato in via precauzionale i fucili e le pistole che l’uomo deteneva regolarmente per uso sportivo.
Il 5 dicembre a Bologna un uomo di 68 anni ha sparato cinque colpi di pistola dalla finestra della villa di cui è custode, per dissuadere un ladro che stava forzando il cancello e rubando da un capannone dell’abitazione. Uno degli spari ha ferito gravemente il ladro, morto in seguito nonostante i soccorsi, chiamati dalla moglie del 68enne. Il custode, che possedeva legalmente l’arma, che ha spiegato di non aver mirato intenzionalmente al ladro ma di aver sparato in aria proprio per evitare di colpirlo. Questo caso sottolinea ulteriormente come il confine tra legittima difesa e eccesso colposo di legittima difesa sia molto sottile e non valutabile con facilità.
Nella tarda mattinata del 9 dicembre a La Spezia, Giuseppe Gianfrancesci, un ex carrozziere di 75 anni, ha ucciso la moglie malata di alzheimer con un colpo di pistola e si è successivamente suicidato. Inutile l’intervento del 118, chiamato dalla badante e dal figlio della coppia, che ha potuto solo constatare il decesso dei due anziani.
Il 17 dicembre a Roma una giovane militare dell’Esercito Italiano di 30 anni, dopo aver lasciato una lettera di 15 pagine, si è tolta la vita sparandosi un colpo di pistola al petto nei bagni della stazione metropolitana di Flaminio. Immediato l’avvio delle indagini da parte della Polizia che ha sequestrato la lettera e la pistola d’ordinanza utilizzata dalla donna.
Il 22 dicembre a Catania un uomo di 84 anni, in preda alla disperazione, ha ucciso la moglie di 81 anni, malata terminale di tumore con un colpo di fucile, per poi suicidarsi con la stessa arma, regolarmente detenuta. A chiamare i militari dell’Arma sono stati i parenti che hanno trovato i corpi dei due anziani dopo giorni di silenzio da parte della coppia.
Il 27 dicembre a Lanciano l’avvocato 46enne Giacomo Nicolucci, a causa di un’aritmia cardiaca che lo faceva stare male da tempo, ha deciso di suicidarsi nella propria camera da letto sparandosi un colpo alla tempia con la propria pistola.
La stagione venatoria continua a mietere vittime, tra cacciatori scambiati per prede e colpi partiti accidentalmente, probabilmente perché non era stata messa la sicura al proprio fucile.
Se l’8 dicembre un cacciatore è morto a seguito di un colpo accidentale partito dal suo fucile mentre scivolava da un pendio scosceso, pochi giorni dopo un cacciatore di 43 anni è rimasto ferito ad una gamba da un colpo partito accidentalmente dal fucile del proprio compagno di caccia. Un altro cacciatore è morto, dopo qualche giorno di agonia, sempre a seguito di un colpo sparato accidentalmente da un compagno di caccia.
Altri incidenti si sono verificati il 15 dicembre, quando un cacciatore è rimasto ferito da un proiettile sparato da ignoti, il 19 dicembre, quando un cacciatore si è ferito al piede con il proprio fucile, e il 26 dicembre, quando un cacciatore di soli 23 anni è rimasto ferito dal proiettile di un compagno di caccia.
Il 28 dicembre si sono verificati due incidenti diversi: il primo a Pietrasanta, dove un cacciatore di 67 anni si è ferito al torace con un colpo partito accidentalmente dopo essere scivolato sull’erba bagnata; il secondo a Guardalfiera, dove un cacciatore di 67 anni è morto a causa di un colpo sparato da ignoti.
L’ultimo incidente dell’anno 2019 si è verificato il 29 dicembre, quando un cacciatore è rimasto ferito al basso ventre dal colpo sparato da un altro cacciatore nelle vicinanze.