Più armi, più femminicidi. Maggiore è il numero di pistole e fucili in giro, maggiore è la possibilità che una donna sia uccisa. La tragica “regola” è stata confermata dal delitto avvenuto oggi a Bovisio Masciago, in Brianza: un uomo è sceso dalla sua auto e ha aperto il fuoco contro la moglie. Inutile si è rivelato il trasporto in ospedale: la vittima è deceduta per le gravi ferite riportate.
L’agguato, secondo una prima ricostruzione, è avvenuto vicino a un semaforo di Corso Italia, una delle vie centrali della cittadina. L’uomo, a bordo di una Smart, si sarebbe affiancato alla donna e successivamente avrebbe esploso diversi colpi di pistola, non è ancora chiaro il numero preciso.
Per il momento non è ancora chiaro il motivo del raptus di follia. Sul caso stanno indagando i carabinieri della compagnia di Desio, intervenuti in corso Italia per i rilievi.
Ma le cronache raccontano un bollettino di guerra: in alcuni casi solo interventi tempestivi delle forze dell’ordine evitano di aggiornare la conta delle vittime. Un caso emblematico è avvenuto a Potenza, appena ieri. Il gip di Potenza ha infatti disposto il divieto di avvicinamento per un 36enne, già indagato per stalking nei confronti dell’ex marito della sua compagna. Certo, nel caso specifico non si può affermare che la tensione sfociasse in un delitto. Ma il possesso di un’arma ha sicuramente favorito la minaccia.
Basilicata24 spiega così la vicenda:
Nei mesi scorsi il 36enne, dopo aver reiterato minacce telefoniche alla sua vittima, in un’occasione aveva esploso alcuni colpi di pistola verso l’abitazione dell’uomo poche ore dopo averlo minacciato di ucciderlo.
Durante una perquisizione, in casa dell’indagato, gli agenti hanno rinvenuto una custodia per pistola e hanno appurato che le telefonate minatorie provenivano dall’utenza telefonica del 36enne.