Il bilancio finale è stato di tredici vittime. Ma la sparatoria nel locale di Thousand Oaks, in California, sembra essere solo una voce che si aggiunge all’elenco dei morti negli Stati Uniti per arma da fuoco: un bollettino di guerra che testimonia come il vero terrorismo sia il possesso facile di armi, di ogni tipo. Nel caso specifico Ian David Long, il 28enne autore della strage, c’era un doppio problema: l’esperienza di marine, con il passato in Afghanistan causa della sindrome da stress post traumatico, e la possibilità di avere un arsenale a disposizione.
Insomma, è stata armata una mano che non avrebbe dovuto nemmeno sfiorare il grilletto per i problemi di salute mentale che aveva. Sarebbe il minimo in una società avanzata, una misura ragionevole. Eppure non è così. Così, come del resto, nemmeno in Italia è possibile avere informazioni esatte sulle condizioni psichiche delle persone che hanno armi in casa, come testimoniano casi drammatici e la battaglia condotta in tal senso dall’associazione Ognivolta. Per fortuna le assonanze, al momento finiscono qui. Ma resta la preoccupazione: la deriva americana non è così fantascientifica o comunque una sua riproduzione in salsa europea. Come testimonia, in questo tweet, Giorgio Beretta dell’Opal:
In California è illegale detenere un caricatore per pistola con più di 10 colpi. In Italia, col decreto approvato da #Salvini e #M5s, oggi si possono detenere caricatori fino a 20 colpi con licenza per “uso sportivo” e il pretesto della #legittimadifesa.https://t.co/XfX9RR1oMt
— Giorgio Beretta (@beretta_g) 8 novembre 2018
Bilancio di vittime negli Stati Uniti
I fatti di Thousand Oaks arrivano a pochi giorni di distanza da un altro mass shooting, definizione statunitense di sparatoria di massa: quella della sinagoga di Pittsburgh, in quel caso le vittime sono state 11. E il totale di questo tipo di sparatorie, che coinvolgono più persone, sono 307 sul suolo degli Usa dall’inizio del 2018, secondo Gun Violence Archive. Mentre nel complesso i morti per arma da fuoco nell’anno in corso è di 12.500 cittadini. Cifre che dovrebbero sollevare più di qualche interrogativo su quale sia la vera emergenza (o meglio profonda problematica) sicurezza, in un Paese fortemente preoccupato dal terrorismo. Ma il vero terrorismo è in casa: quello delle armi che da un momento all’altro possono stroncare vite in luoghi tranquilli, come scuole, bar o semplicemente strade.