Le armi legalmente detenute continuano ad apparire come una grande minaccia, soprattutto verso le famiglie di chi le detiene.
Nel pomeriggio del 14 gennaio è stato arrestato e trasferito in carcere il 67enne Giuseppe Cambone con l’accusa di tentato omicidio nei confronti del cognato. Secondo la ricostruzione Cambone avrebbe imbracciato il fucile e ferito di striscio il volto del cognato dopo una lite per questione di eredità. Le condizioni del ferito sono stabili.
Il 19 gennaio a Budduso il 20enne Diego Baltolu è stato ucciso con un colpo di pistola da un killer ignoto ed è stato ritrovato senza vita sugli scalini di fronte all’abitazione della sua fidanzata. I carabinieri stanno passando al setaccio l’area di Monteacuto alla ricerca del killer nonostante l’assenza d’indizi. Sembrerebbe infatti che nessuno abbia sentito spari o notato particolari riconducibili all’omicidio.
Nella notte tra il 25 e 26 gennaio a Todi in provincia di Perugia un uomo ha sparato dei colpi di fucile contro un’auto dove viaggiavano dei tecnici dell’Enel intenti ad operare all’interno di una centralina per rimediare ad un’interruzione di corrente elettrica. L’uomo, che ha giustificato l’azione affermando di aver scambiato i tecnici per dei ladri, è stato identificato dai carabinieri e denunciato per tentato omicidio. Fortunatamente non ci sono stati feriti nella vicenda.
Nonostante la stagione delle caccia sia ormai terminata in quasi tutte le regioni italiane, produce ancora feriti: il 27 gennaio a Apricena in provincia di Foggia il 57enne Giovanni Squarcella, durante una battuta di caccia, è morto dopo essere stato ferito mortalmente al petto da un colpo di fucile sparato per errore da un suo compagno cacciatore. Colui che ha sparato è indagato a piede libero per omicidio colposo.
Durante la stagione venatoria 2018-2019 (1 settembre 2018-31 gennaio 2019) ci sono stati 12 morti e 50 feriti. I dati sono stati diffusi dalle associazioni venatorie riconosciute e dal Comitato Nazione Caccia e Natura. Queste ultime dichiarano che siano registrate una diminuzione del 33% delle morti e del 17% del numero di feriti rispetto alla stagione precedente. Nel 2018-2019 2 decessi su 12 hanno riguardato non cacciatori, i quali sono stati vittime di ferimenti in 13 casi su 50.