Minacce, suicidi, legittima difesa. Cosa è successo nel mese di febbraio

Minacce, suicidi, legittima difesa. Cosa è successo nel mese di febbraio

Un ragazzo di 25 anni di Crema ha denunciato un suo coetaneo che lo ha ripetutamente minacciato di morte a causa della relazione intrattenuta con la sua ex. A casa del ragazzo denunciato le forze dell’ordine hanno rinvenuto diverse armi legalmente detenute. L’autore delle minacce è stato di conseguenza deferito per minaccia grave e per lui è stata avviata la procedura per la revoca dell’autorizzazione alla detenzione di armi

Restano gravi le condizioni del 26enne moldavo raggiunto da un colpo di pistola alla testa sparato da un vicino di casa. L’aggressore, ora accusato di tentato omicidio, avrebbe sparato perché il ragazzo non pagava l’affitto della sua abitazione.

Un ragazzino di 15 anni è stato raggiunto al volto da dei pallini sparati da un amico 14enne. Il fatto è accaduto nella campagna forlivese, dove i due ragazzini avevano portato le arme detenute regolarmente dal padre di uno dei due per giocare al “tiro al bersaglio”. Il ragazzo ferito è stato subito soccorso e trasferito in ospedale; i due sono ora indagati per porto abusivo d’armi, motivato dallo spostamento all’aperto dei due fucili.

Un uomo di cinquant’anni è ricorso al suicidio utilizzando il proprio fucile mentre si trovava in casa, dove viveva da diversi anni con la propria compagna. è stata lei ad avvertire i soccorsi, dopo aver ritrovato il corpo.

Puoi sostenere la nostra campagna di informazione, partecipando alla raccolta fondi per la pubblicazione di Sotto tiro, il libro-inchiesta sulla minaccia delle armi in Italia, Qui il link per contribuire: https://www.eppela.com/it/projects/22114

Si pensava fosse ospite di un’amica del figlio, quando in realtà la pensionata Adriana Caffarri di 81 anni era in casa propria, morta da mesi; a vegliarla, il figlio disoccupato di 53 anni. Il figlio si è tolto la vita con un’arma da fuoco, legalmente detenuta, il 10 febbraio. I pompieri, chiamati dai vicini di casa (allarmati a seguito dell’assenza di movimento all’interno dell’immobile), hanno ritrovato i corpi due guiorni dopo il suicidio

Quattro fucili, una rivoltella e diverse munizioni (tutte legalmente detenute) sono state sequestrate ad uomo di Giugliano in Campania. Diverse erano state le minacce rivolte alla ex compagna, con la quale aveva intrattenuto una relazione per 26 anni. Il sequestro, che ha riguardato armi appartenenti anche al padre dell’uomo, è scattato in seguito alla denuncia della ex.

Una donna nel padovano per anni è stata picchiata dal marito, con il quale aveva avuto un figlio. Quando finalmente ha trovato il coraggio di denunciarlo, è scappata con il bambino trovando rifugio dai vicini di casa, chiedendogli di chiamare i carabinieri. Al loro arrivo però, questi non hano potuto fare altro che constatare il suicidio del marito, avvenuto con un colpo alla testa con l’arma legalmente detenuta dalla moglie. 

Il 17 febbraio, a Sanremo, un 48enne, sovrintendente capo della Polizia penitenziaria in servizio al carcere di valle Armea, è ricorso al suicidio nella propria auto sparandosi alla tempia con la pistola di ordinanza.A trovare il corpo senza vita sono stati i colleghi che erano andati a cercarlo insospettiti da un messaggio strano inviato a un amico. Non sono ancora chiare le motivazioni del gesto dell’uomo nonostante abbia lasciato un biglietto in cui spiega le ragioni.

Il 18 febbraio ad Ancona è stato trovato morto nella sua abitazione un uomo di 60 anni che, secondo le ricostruzioni, si sarebbe suicidato sparandosi un colpo con la propria pistola, regolarmente detenuta. Le motivazioni del gesto sarebbero riconducibili ad un periodo particolarmente difficile che l’uomo stava attraversando.

Il 21 di febbraio a Tromello, nella Lomellina, una ragazza di 16 anni, senza alcun apparente motivo, utilizzando una pistola regolarmente detenuta, si sarebbe suicidata. A trovare il corpo sono stati i genitori che, sconvolti dall’accaduto, hanno chiamato i Carabinieri, i quali sono intervenuti immediatamente sul posto per cercare di ricostruire l’accaduto, avviando le indagini senza escludere nessuna pista.

Il 22 febbraio il 74enne Alberto Rizzoli, ex amministratore delegato della famosa casa editrice, si è sparato con una pistola legalmente detenuta. A scoprire il corpo agonizzante dell’uomo è stato il guardiacaccia della Garzaia di Villarasca che ha allertato prontamente i soccorsi. L’uomo è deceduto subito dopo l’arrivo al Pronto soccorso del Policlinico San Matteo di Pavia, i quali hanno constatato il suicidio. Il comando provinciale dei carabinieri di Pavia ha avviato subito le indagini.

A Taranto il 23 febbraio un 60enne, con precedenti penali, è stato ferito da cinque colpi d’arma da fuoco dal 31enne Fabio Carriere, un parente anch’egli con precedenti penali, al culmine di una lite tra i 2 uomini. Il 60enne è stato prontamente ricoverato presso l’ospedale ”SS Annunziata” e non versa in pericolo di vita. Carriere è stato arrestato dai Carabinieri e trasferito in carcere su disposizione della Procura di Taranto, mentre l’arma, una Beretta calibro 7,65, è stata sequestrata insieme ai bossoli rinvenuti sul luogo dell’evento.

A Gela i Carabinieri hanno avviato le indagini sulla morte dell’imprenditore edile di 57 anni Riccardo Rocco Greco che sarebbe stato trovato, dai suoi dipendenti nei suoi uffici, con una ferita da arma da fuoco alla testa e in seguito deceduto all’ospedale.  I militari stanno effettuando i vari accertamenti del caso ma la pista più accreditata sembrerebbe il suicidio.

Ad Avola il 28 febbraio quattro persone, per futili motivi di vicinato, hanno avuto un diverbio che è culminato con l’esplosione in aria di alcuni colpi di arma da fuoco. Gli agenti di Polizia giunti sul posto, in seguito alle perquisizioni delle abitazioni dei quattro, hanno rinvenuto e sequestrato numerosi proiettili non denunciati e numerose armi detenute legalmente. Per i quattro sono scattate le denunce per rissa, minacce aggravate dall’uso di arma e possesso di munizionamento non dichiarato.

Rincomincia la discussione riguardo la legittima difesa: il 25 febbraio è stato annunciato che il voto sulla legittima difesa avrebbe subito uno slittamento per cause tecniche. Sulla questione si esprime il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Francesco Minisci, definendola come una “buona notizia”. Aggiunge inoltre che ritiene che non ci sia bisogno di una riforma come questa, che inoltre presenta “grossi profili di incostituzionalità”.

Chiudi il menu