Il timing è stato stabilito: la Lega ha piegato, con la consueta facilità, le flebili resistenze del Movimento 5 Stelle. Così il 23 ottobre la riforma della legittima difesa arriverà in Senato. Il testo unificato ha seguito le posizioni più dure, quelle che danno liberano il campo al ‘diritto di paura’. E quindi alla possibilità di sparare alla cieca, solo per “istinto”. Indipendentemente dal ‘bersaglio’.
Sono due i passaggi chiave della proposta elaborata a Palazzo Madama: la legittima difesa, attraverso la modifica dell’articolo 52 del codice penale, sarà consentita sempre. Non esisterà più il discrimine tra la proporzionalità difesa e offesa. Il testo introduce espressamente l’avverbio “sempre”. Mentre con il ritocco dell’articolo 55, quello sull’eccesso colposo, c’è l’ultimo atto alla mano libera di sparare: “La punibilità è esclusa chi agisce in stato “di grave turbamento”, legato “dalla situazione di pericolo in atto”. In sostanza anche di fronte a una persona disarmata, si potrà sparare. Senza problemi. Sperando che non sia la moglie o un figlio che rientra tardi.
Insomma, tutto facile no? Nient’affatto. Perché si stravolge l’impianto complessivo di una legislazione che già oggi funziona, come ha evidenziato l’ex procuratore di Torino e Palermo, Gian Carlo Caselli: «Si è stimato che la percentuale delle assoluzioni per fatti di legittima difesa sia stata del 90%, su un totale di casi che, ad esempio nel 2015, è risultato di 123. Non mi paiono numeri che portino a giudicare in qualche modo abnorme la risposta giudiziaria». Ma non si tratta solo di una discettazione per giuristi: le implicazioni sulla vita reale rischiano di essere drammatiche. C’è un ragionamento che non passa inosservato: di fronte a un aumento numero di cittadini armati, i ladri non staranno a guardare. Quando si introdurranno in un appartamento, lo faranno nella consapevolezza di potersi trovare una persona con una pistola. E, purtroppo, potrebbe portarla con sé anche lui, il malvivente. Con il risultato di provocare un duello da incubo, da film western.
Ma del resto, l’asse Salvino-lobby delle armi, ha a cuore un solo obiettivo: aumentare la presenza di pistole e fucili in casa. Come ha già previsto il decreto entrato in vigore lo scorso 14 settembre. La riforma della legittima difesa è solo il pezzo che mancava per dare il via alla corsa alla licenze e alle armi.