Incidenti di caccia, minacce e omicidi-suicidi: cosa è successo nell’ultimo mese

Incidenti di caccia, minacce e omicidi-suicidi: cosa è successo nell’ultimo mese

Questo mese non vede tanti vittime causate dalle armi legalmente detenute, bensì più, come vederemo dopo, incidenti venatori. Ma tra minacce, omicidi-suicidi e la denuncia di un gruppo di persone che stavano progettando di far esplodere la moschea di Colle Val d’Elsa, anche questo non si può descrivere come un mese tranquillo.

Ad Avellino il 5 novembre un 79enne, nel tentativo di scacciare una volpe con il fucile legalmente detenuto, è inciampato con in mano l’arma e, cadendo a terra, un colpo partito accidentalmente lo ha ferito al petto, uccidendolo sul colpo.

Il 10 novembre a Crotone, un uomo di 63 anni ha tentato di uccidere il genero con un colpo di pistola. L’uomo è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e hanno sequestrato la pistola, regolarmente detenuta, e le relative munizioni. Alla base del gesto sono riconducibili i maltrattamenti che il genero riservava nei confronti della consorte e dei figli.

Il giorno successivo a Siena la polizia, dopo mesi di indagini e intercettazioni, ha denunciato dodici persone con l’accusa di detenzione abusiva di armi e costituzione di associazione di estrema destra con finalità eversive. Durante le perquisizioni delle abitazioni delle persone indagate, sono state trovate centinaia di armi tra cui pistole, fucili, molotov, lanciarazzi ma anche oggetti da collezione e simboli fascisti e nazisti. Dalle intercettazioni era emersa anche la volontà di far saltare la Moschea di Colle Val d’Elsa, sabotando una condotta delle tubature del gas.

Il 13 novembre a Orvieto un uomo di 66 anni, con un fucile regolarmente detenuto, ha ucciso la figlia di 35 anni e la moglie di 67 anni. Si è in seguito recato in un’altra stanza e si è suicidato. Immediato l’intervento delle Forze dell’Ordine, allertate dal fratello del 66enne, che hanno ritrovato i tre corpi e hanno avviato le indagini per capire il movente.

Il 14 novembre un uomo di 88 anni che soffriva di crisi depressive, si è tolto la vita con il proprio fucile regolarmente detenuto. Inutili i soccorsi, che hanno potuto solo constatare il decesso nel mentre i carabinieri hanno trovato un biglietto lasciato dall’uomo ai familiari.

La maggior parte dei casi di questo mese però, appartiene alla caccia. I casi in cui si è scambiati un compagno di caccia per un animale non sono pochi: il 2 novembre a Caulonia un cacciatore, durante una battuta di caccia al cinghiale, è rimasto ferito al femore da un colpo di fucile partito in maniera accidentale dall’arma di un suo amico; il 3 novembre a Montalcino un 54enne, durante una battuta di caccia al cinghiale, è stato ferito al polpaccio da un colpo di fucile esploso in maniera accidentale da un compagno cacciatore ventenne, e sempre nello stesso giorno, a Badesi un uomo di 61 anni, è rimasto ferito da un colpo di fucile esploso da un compagno cacciatore. 

Il 6 novembre a Trento due cacciatori, sono stati feriti gravemente da un colpo di fucile partito da un loro amico cacciatore, che aveva scambiato i due uomini per degli animali.

A Gavorrano il 6 novembre un cacciatore di 38 anni è stato denunciato dai Carabinieri forestali per omessa custodia, per aver lasciato sparare ad altezza uomo, con un fucile, il nipote di 13 anni.

Il 7 novembre a Bologna un uomo di 45 anni, durante una battuta di caccia, è inciampato ed è rimasto ferito dal colpo sparato accidentalmente dal suo fucile.

Ritornando agli scambi accidentali di compagni di caccia per prede, a Porciano il 9 novembre un uomo di 50 anni, durante una battuta di caccia, è stato ferito di striscio a una gamba dal colpo partito dal fucile di un suo amico cacciatore; a Siena l’11 novembre un 68enne, durante una battuta di caccia, ha scambiato un compagno per un volatile e lo ha ferito a un gluteo con dei pallini di piombo. Il 16 novembre a Calitriun uomo di 38 anni, durante una battuta di caccia, è rimasto gravemente ferito da un colpo di fucile esploso da un altro cacciatore.

All’Aquila l’11 novembre un cacciatore di 30 anni, durante una battuta di caccia, è inciampato e nella caduta si è ferito gravemente ad un braccio a causa di un colpo partito accidentalmente dal proprio fucile. Tre giorni dopo, a San Piero in Bagno un anziano cacciatore si è ferito ad una gamba a seguito di un colpo accidentale partito dal proprio fucile.

Il 16 novembre a Nulvi un ragazzo di venticinque anni è rimasto ferito all’inguine dai colpi partiti accidentalmente dal suo fucile mentre lo scaricava dal portabagagli dell’auto.

Il 17 Novembre nel comune di Arzachena un anziano di 72 anni, durante una battuta di caccia, è rimasto gravemente ferito all’avambraccio da un colpo sparato dal fucile di un altro cacciatore. L’uomo, che ha perso molto sangue, è stato subito trasportato all’ospedale dove ha subito un intervento di chirurgia vascolare, ma le sue condizioni sono rapidamente peggiorate ed è deceduto nella mattinata del 18 ottobre.

Il 26 Novembre a Siena un uomo di 71 anni, durante una battuta di caccia al cinghiale, è rimasto ferito al polpaccio da un colpo di fucile esploso da un suo compagno cacciatore.

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