Meno armi in giro: è l’unico modo per evitare altri terribili fatti come quello di Manuel Bortuzzo

Meno armi in giro: è l’unico modo per evitare altri terribili fatti come quello di Manuel Bortuzzo

La storia di Manuel Bortuzzo è una di quelle tragedie che lasciano senza parole: una sera spensierata di un giovane atleta si trasforma in una dramma. E ti fa porre migliaia di domande sul come sia potuto accadere; magari sarebbe bastato qualche minuto in più o in meno in quella zona e non ci sarebbero state conseguenze. La vita sarebbe andata avanti con allenamenti e il sogno di una luminosa carriera. Ma è andata diversamente: un proiettile ha colpito la schiena e una vita è stata devastata, anche se fortunatamente il giovane è riuscito a sopravvivere. Eppure, nel dibattito che si è aperto, manca un elemento fondamentale: tutto questo è stato causato da un’arma da fuoco. Una pistola ha esploso dei proiettili, provocando danni irrimediabili al fisico di Manuel Bortuzzo.

Certo, l’arma usata dagli autori dell’agguato non era denunciata. Ma, almeno in questo caso, il problema non è il reperimento della pistola e la sua detenzione illegale. La questione richiama un mutamento culturale, che rischia di aprire uno scenario da incubo: il combinato del decreto raddoppia-armi e il prossimo via libera alla riforma della legittima difesa stanno portando a uno sdoganamento alla detenzione (legale) e all’uso delle pistole. Quelle due norme sono alla base di una strategia culturale, dichiarata apertamente dalla Lega: spingere le persone ad armarsi in nome della sicurezza, come avviene in Svizzera. E questo può sortire effetti pericolosissimi: episodi del genere rischiano seriamente di aumentare, con pistole regolarmente acquistate, specie in quartieri periferici dove gruppi di bulli sono pronti a tutto pur di marcare una sorta di controllo del territorio.

Il sacrificio di Bortuzzo non deve passare inosservato: non deve essere derubricato a episodio sfortunato di una sera; al destino cinico e baro che ha travolto un giovane atleta. Quel che è accaduto nel quartiere Axa deve portare alla consapevolezza che il problema è stata un’arma di troppo. Per questo ne servono di meno.

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