Lo scrivevamo già il 24 luglio: purtroppo è già far west . Dopo le otto aggressioni armate nei confronti di migranti avvenute la settimana scorsa, ieri ad Aprilia (Latina) un nuovo episodio di violenza che fa riflettere.
La vittima è una persona di origine marocchina di 43 anni, Hadj Zaitouni, ucciso da un pestaggio a opera di due residenti convinti che si trattasse di un ladro, dopo l’inseguimento (durato una decina di minuti) della macchina in cui si trovava probabilmente insieme a un’altra persona.
Racconta Repubblica, nella ricostruzione di Clemente Pistilli:
Tutto comincia quando in via Guardapasso viene notata una Renault Megane con targa straniera. Immediatamente scatta l’allarme al 112 e contestualmente tre residenti nella zona saltano in auto e si mettono all’inseguimento del mezzo sospetto. Il conducente della Renault, che non risulta rubata, accelera. E mentre una pattuglia dell’Arma si sta recando in quell’area seguono diverse altre segnalazioni al numero di emergenza dei carabinieri. Da una parte dunque i residenti improvvisatisi giustizieri chiedono l’intervento delle forze dell’ordine, indicando tutti gli spostamenti dell’auto che ritenevano avesse a bordo dei ladri, e dall’altra cercano di farsi giustizia da sé.
Un episodio gravissimo, tanto più ingiustificato se si pensa che nella zona sono avvenuti pochissimi furti dall’inizio dell’anno. A sottolinearlo è il comandante provinciale dei carabinieri di Latina, il colonnello Gabriele Vitagliano, che non esclude la possibilità che ci fossero già prima di ieri notte delle ronde di cittadini organizzate.
Attorno alle due la sola vista di un’auto sospetta ha infatti scatenato una vera e propria caccia all’uomo, con tanto di inseguimento, aggressione e morte del presunto ladro. Tutto in una zona dove tra l’altro i furti sono pochissimi e la psicosi appare inspiegabile. “Dall’inizio dell’anno lì abbiamo ricevuto soltanto quattro denunce per auto forzate”. Una notte di sola follia dunque o ad Aprilia c’erano delle vere e proprie ronde? “Non mi sento di escluderlo, ma data la situazione di quella zona, con pochissimi furti, mi stupirebbe.”
Anche se l’omicidio di Hadj Zaitouni non è stato causato dall’uso di un’arma da fuoco, quanto avvenuto dimostra come il clima di tensione che respiriamo ogni giorno, che ha precise responsabilità politiche, e la legittimazione della “giustizia fai da te” stiano producendo effetti devastanti.
Cosa succederà, quanto più spesso si arriverà a esiti così tragici quando ci saranno fucili o pistole a disposizione e le persone si sentiranno legittimate a usarli?